Questo è il romanzo più noto dell'autrice (Premio Nobel per la letteratura nel 1926). Le vicende si svolgono nella Sardegna d'inizio XX secolo; povertà, onore e orgoglio, superstizione, emergono nelle vicende della famiglia Pintor: quattro figlie e un padre ""all'antica"". Lia, la figlia più giovane, ribelle, fugge ""in continente"". Il padre ne morirà. La figlia incontrerà un uomo da cui avrà un figlio che in seguito alla morte della madre andrà in Sardegna. La capacità descrittiva dell'autrice s'imprime nel lettore: i paesaggi, la casa dei protagonisti, le feste ma anche i viaggi introspettivi del servo di casa Pintor.